Lazio/Civitavecchia
Poliziotto italiano uccide vicino senegalese.
I connazionali: "Vogliamo giustizia", ma vengono cacciati.
CIVITAVECCHIA - E' stato fermato con l'accusa di omicidio Paolo Morra, 50 anni, ispettore di polizia e responsabile dell'ufficio immigrazione, che nella mattinata di sabato ha esploso due colpi di fucile contro il suo vicino di casa senegalese Chehari Behari Diouf, 42 anni, uccidendolo. L'ispettore era da due mesi in permesso per malattia. Il questore di Roma, Giuseppe Caruso, ha firmato nei suoi confronti il provvedimento di sospensione cautelare dal servizio. Dopo l'omicidio, decine di senegalesi si sono raccolti davanti alla sede del commissariato, bloccando viale della Vittoria con due cassonetti, al grido di «Vogliamo giustizia, vogliamo sapere. Chiamate la magistratura». Il luogo dell'omicidio (Ansa)
«NON VOLEVA VEDERCI» - Il fatto è accaduto intorno alle 9 di sabato in via Sposito, nel quartiere di Campo dell'Oro, dove abitavano sia la vittima che l'assassino, in un complesso di case unifamiliari con giardini adiacenti. «Non voleva vederci in giardino. Ci diceva che non dovevamo stare lì», ha raccontato Dagne Mori, un cugino che viveva con la vittima. Ecco il suo racconto: «Diouf, mio cugino, era fuori in giardino stava preparando le sue cose per andare a lavorare al mercato dove ha un bancone. Ho sentito due spari. Sono uscito e l'ho visto a terra e il poliziotto con il fucile di colore grigio imbracciato che sparava. Diouf ci ha detto di rientrare in casa. Ci siamo vestiti. E' stato il poliziotto a chiamare il 113 e a chiedere i soccorsi. Dopo dieci minuti è arrivata la polizia. Hanno soccorso Diouf che era a terra sanguinante, hanno tentato di bloccare l'emorragia con una cinta. Poi è arrivata l'ambulanza e lo hanno portato via. Noi siamo stati portati prima in commissariato e poi in procura. Non abbiamo sentito alcun litigio, l'agente è entrato nel giardino di casa e ha fatto fuoco. L'ho visto con i miei occhi».
IL COLPO MORTALE - Diouf è stato colpito ad una coscia: il proiettile ha leso l'arteria femorale, provocando un'intensa emorragia. L'uomo è stato trasportato all'ospedale, dove però è morto poco dopo il ricovero. All'ispettore, fermato dai suoi stessi agenti, è stato fatto lo stub, mentre i due testimoni del fatto, senegalesi parenti della vittima, sono stati portati in Procura. «Vivevamo tutti e tre in quella casa da circa 4 mesi - ha riferito il cugino -. Per motivi di lavoro non eravamo mai in casa. Non avevamo quindi nessun rapporto né con il poliziotto né con la sua famiglia. Ma da quando ci siamo trasferiti, però l'ispettore di polizia non voleva vederci in giardino. Ci diceva che non dovevamo stare lì».
«UN PADRE DI FAMIGLIA» - Appresa notizia della morte del loro connazionale dai telegiornali, decine di senegalesi arrivati da varie parti del comprensorio si sono radunate davanti al commissariato di Civitavecchia. «Era una persona bravissima e a Civitavecchia lo conoscevano tutti. Era in città da più di 20 anni per lavorare e mantenere la sua famiglia in Senegal». Così Mustafà ricorda il 42enne ucciso. «Non sappiamo se ci siano stati altri litigi e come sono andate le cose. Certo è - continua Mustafà - che noi non abbiamo mai ammazzato nessuno. È un padre di famiglia, ti rendi conto. Non è che uno si sveglia la mattina e ammazza una persona. Usciva la mattina alle 6 e rientrava la sera alle 22. Viveva in quella casa con due fratelli».
LA PROTESTA - Quando dal commissariato sono usciti i due testimoni, i senegalesi hanno protestato con la polizia e cercato di impedire che la macchina lasciasse il commissariato, perché volevano sapere dove li stavano portando. Secondo quanto si apprende, i testimoni sono stati portati in procura dal pm. I senegalesi hanno quindi bloccato la strada con i cassonetti, chiedendo giustizia. Gli agenti della polizia di Stato, usciti dal commissariato, li hanno poi convinti a togliere il blocco stradale. All'interno del commissariato si sono riuniti il pm Bianca Maria Cotronei, titolare dell'inchiesta, il dirigente del commissariato, il vicequestore Sergio Quarantelli ed il comandante della compagnia dei carabinieri di Civitavecchia, il capitano Mauro Izzo. E' stato quindi deciso il fermo dell'agente Paolo Morra, e il questore di Roma Giuseppe Caruso ha firmato il provvedimento di sospensione cautelare dal servizio.
Titolo originale:
Civitavecchia, poliziotto spara al vicino
di casa senegalese: fermato per omicidio
L'agente era da due mesi in permesso per malattia. La protesta dei connazionali: «Giustizia»
* Oss: L'editing del titolo - MF/News
Si è fatto l'editing del titolo per fare vedere come i giornalisti italiani contribuiscono nella diffusione "Scientifica" del Razzismo e della segregazionismo contro gli stranieri. Potrebbe non essere il caso di questo articolo, ma se leggete i titoli di giornali legati alla vicenda di Guidonia, avrete un'idea chiara di questa ideologia giornalistica.
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