terça-feira, 29 de dezembro de 2009

POLEMICA SUI SALDI INVERNALI. PER IL CODACONS SARANNO UN FLOP, CRITICA FEDERMODA

Una diminuzione del 10-20% secondo Carlo Rienzi, presidente Codacons: "Non ci saranno i saldi che tutti si aspettano perché le famiglie hanno speso i pochi soldi prima di Natale". Invece per Renato Borghi, presidente Federmoda la priorità è trovare una data comune a tutto il territorio.

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Occasione o flop i saldi invernali fanno già discutere. "Sostenere che la fine stagione sia gennaio è un paradosso" dice Renato Borghi, presidente di Federmoda e vicepresidente di Confcommercio. "Bisogna ridisegnare le regole per le vendite straordinarie. Siccome c'è l'esigenza di offrire ai consumatori più ampie opportunità di comprare a prezzo scontati - continua Borghi - vediamo quali vincoli ci sono e rimoviamoli in modo da poter offrire per tutto il corso dell'anno prodotti a prezzo scontato e lasciare alle imprese la possibilità di fare una libera politica di prezzo".
 
Le polemiche non risparmiano nemmeno il calendario, che prevede l'avvio dei saldi in giorni diversi da regione a regione. Al via il 2 gennaio a Napoli, Roma, Bologna e Milano. L'ultima città a partire con le svendite di fine stagione sarà Aosta il 10. "Ai turisti che visitano il nostro paese non diamo certo una bella immagine di coordinamento - afferma Borghi - la soluzione migliore sarebbe una data unica per tutto il territorio nazionale". Ma al di là delle polemiche, i prossimi saldi saranno un flop, come ha annunciato il Codacons? Per il presidente di Federmoda "dopo tanti mesi in cui non si sono riversate risorse nei consumi, questo potrebbe essere il primo segnale importante di inversione di tendenza". Secondo Confcommercio nei giorni dei saldi ci sarà un movimento di circa 6 miliardi di euro a livello nazionale, con una spesa media per famiglia di 418 euro e per persona circa 175 euro.

I consigli per chi si dedicherà allo shopping sono pochi, ma fondamentali, così come spiega Borghi: "Al primo posto andare dal proprio negoziante di fiducia. Poi i pagamenti con carta di credito devono essere accettati dal negoziante qualora abbia esposto l'apposta insegna in vetrina. Inoltre i cambi della merce sono dovuti se i prodotti sono difettosi e ci dev'essere il prezzo normale di vendita e lo sconto. In alcune regioni è anche obbligatorio mettere il prezzo finale".

Cnrmedia - 28/12/2009

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