quinta-feira, 18 de junho de 2009

L'INTERVISTA: «Il premier? Non ha mai pagato le donne», Parla Ghedini, il legale del Cavaliere Silvio Berlusconi


Nic­colò Ghedini (La Presse)
Nic colò Ghedini (La Presse)
ROMA — La frase è involuta e anche inopportuna: «Ancorché fos­sero vere le indicazioni di questa ra gazza, e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l'utilizzatore finale e quindi mai pe nalmente punibile...». Parole che si riferiscono a una donna e quindi capaci di provocare più di un grat tacapo all'avvocato-deputato Nic colò Ghedini. Come sempre, però, il consigliere del presidente Silvio Berlusconi non si tira indietro da­vanti all'ennesimo match.
Scusi, avvocato, ma come le è venuto in mente di parlare di «uti lizzatore finale» quando c'è di mezzo una donna?
«Il termine 'utilizzatore finale' era riferito a una domanda di natu ra tecnico giuridica. Il codice utiliz za in materia varie dizioni — tra cui prostituzione, pornografia, ma teriale pornografico — tutte conno tate da disvalore giuridico e riferite a norme che distinguono con gran de chiarezza diverse responsabili tà. Ecco, si trattava dell'esemplifica zione di uno schema giuridico».
Certo. Ma, a rileggere la sua fra se, si ha l'impressione che la don na sia assimilata a una bottiglia di champagne che si porta quan do si va a cena da qualcuno.
«Non è così, assolutamente. Mi spiace ma il linguaggio tecnico è quello: colui che riceve è l'utilizza­tore finale. Può essere un linguag gio crudo ma è così».
Notizie dalla procura di Bari, ne ha?
«Mi pare che la procura prospet ti che c'è un'indagine: nei confron ti del Tarantini mica di Berlusconi. Il presidente non c'entra nulla». 
Patrizia D'Addario sostiene di essere andata alle cene a palazzo Grazioli, dopo aver chiesto e otte nuto 2.000 euro per il disturbo. 
«Secondo lo schema disegnato dalla D'Addario, che a noi non ri sulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e per far bella figura, presentandomi con una bel la donna, pago un'accompagnatri ce è difficile che lui possa saperlo». 
E se l'accompagnatrice si trat tiene dopo cena?
«Se una di queste persone doves se avere rapporti con lui, continue rebbe a non sapere e quindi non può avere né una implicazione di natura giuridica né morale». 
Qualora la storia fosse in que sti termini, la responsabilità è pe nale di chi ti porta la ragazza?
«Non c'è alcuna possibilità che ci sia un collegamento tra il presi dente e questa indagine». 
Che idea si è fatto di Patrizia D'Addario?
«Dice cose prive di fondamento, a quanto mi è dato sapere. Non de sta in noi alcuna preoccupazione se non il fastidio di doverci occupa re di queste cose. La situazione è ri sibile: il presidente Berlusconi, che è dedicato al lavoro h24, è uomo ricco di denari e ricco di simpatia e di voglia di vivere...». 
Quindi?
«Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia biso gno di pagare 2.000 euro una ragaz za, perché vada con lui, mi sembra un po' troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis. Eppoi, Berlusconi ha grande rispet to per il mondo femminile e nessu na attitudine a pagare una donna per avere rapporti con lui». 
La D'Addario si aspettava favo ri dall'entourage del presidente? 
«Se fosse stata nell'entourage di Berlusconi non avrebbe preso 7 vo ti con una lista civica. Dalla rappre sentazione che dà di sé, non ne esce un profilo edificante». 
Azioni legali? 
«Valuteremo. Il presidente si oc cupa di cose serie. Lo faremo quan do ne avrà il tempo».

Dino Martirano 
Corriere.it

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