Il crollo si è registrato soprattutto nel fondo pensioni dipendenti passato da 92.139 pensioni liquidate nei primi cinque mesi del 2008 a 26.362 nello stesso periodo del 2009 (-71,3%). Per i coltivatori diretti le pensioni di anzianità liquidate sono state 3.580 contro le 7.916 dei primi cinque mesi del 2008 (-54,7%). Per gli artigiani poi le pensioni liquidate nel 2009 sono state 8.878 rispetto alle 19.535 dei primi cinque mesi del 2008 (-54,5%). Infine per i commercianti le pensioni di anzianità nei primi cinque mesi di quest'anno sono state 4.427 a fronte delle 12.753 dello stesso periodo del 2008 (-65,2%).
"E' normale che, in questo momento, chi può non va in pensione, a meno che non sia costretto'', dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani commentando i dati Inps. ''E' una cosa che c'è già da anni e riprova il fatto che l'attuale sistema previdenziale regge", dice ammonendo però "a non creare allarmismi". Le conseguenze infatti sarebbero immediate: "Se si dice che si aumenterà l'età delle donne ci sarà molta gente che deciderà di andare via come dimostra il fatto che la metà degli insegnanti lascia il posto di lavoro".
Per il segretario generale dell'Ugl Renata Polverini, ''il dato sulle pensioni di anzianità dimostra, come sosteniamo da tempo, che il principio di volontarietà è la strada da seguire''.
In tema di riforma delle pensioni, osserva il leader della Cisl Raffaele Bonanni, "bisogna essere realisti. Se si è realisti e si guarda al futuro bisogna dare alle persone la libertà di andarsene come di restare per aumentare il reddito pensionabile". Una libertà però da incentivare: "Restare al lavoro sarà in questo momento di crisi un fatto naturale che noi abbiamo sostenuto da anni anche in piena isteria da scalone", aggiunge a margine della festa della Cisl in corso a Levico.
Per il leader della Uil Luigi Angeletti, "non abbiamo bisogno delle cose cervellotiche del passato ma di incentivi di cui la maggioranza dei lavoratori approfitterebbe".
Adnkronos
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